Giacomo Leopardi

Io sono, si perdoni la metafora, un sepolcro ambulante, che porto dentro di me un uomo morto, un cuore già  sensibilissimo che più non sente.

Zibaldone 4149

È cosa evidente e osservata tuttogiorno, che gli uomini di maggior talento sono i più difficili a risolversi tanto al credere quanto all’operare; i più incerti, i più barcollanti e temporeggianti, i più tormentati da quell’eccessiva pena dell’irresoluzione; i più inclinati e soliti a lasciar le cose come stanno; i più tardi, restii, difficili a mutar nulla del presente, malgrado l’utilità  o necessità  conosciuta. E quanto è maggiore l’abito di riflettere e la profondità  dell’indole, tanto è maggiore la difficoltà  e l’angustia di risolvere.

Zibaldone 538-539

Autori minori

Poeta è ogni uomo quando, sfuggendo all’alienazione quotidiana e alle strettoie della corazza sociale, lasci aperto il cuore alle emozioni che gli traboccano fuori come sintomo della rinuncia a ogni tutela.

Aldo Braibanti

Enrico non vuole odiarti, Vani. Lo sa benissimo che non può prendersela con te. Sa benissimo che sarebbe meschino, sbagliato e non porterebbe da nessuna parte. Ma sente che, semplicemente, non è ancora pronto a vederti. Come certe ragazze madri che non riescono a prendere in braccio i loro neonati, come certi figli che non riescono a stare vicino ai loro genitori oltre lo stretto necessario, come certi innamorati che non possono avercela con la loro fiamma per aver sposato un altro.

Alice Basso – Un caso speciale per la ghostwriter

Forse morire è così. Chiudere gli occhi e lasciare andare via tutto, per sempre, calare in una massa nera e senza luce dolce e calda come la pancia di una madre, rimettersi in posizione fetale, chiudere gli occhi e tornare a quello che si era prima di nascere. Una nota indistinta che piano piano torna ad accordarsi con le altre.

Antonio Manzini

Nessuno ha una vita piena di momenti perfetti, Holly. E se così fosse, non sembrerebbero nemmeno perfetti, solo normali. Come faresti a riconoscere la felicità , se non avessi dei momenti infelici?

Cecilia Ahern – P.S. I love you

il problema è che ci sono cose che non si riparano. I sassi, una volta che li scagli per terra forte e li spezzi, poi non tornano più insieme. Non si aggiustano, diventano un’altra cosa. Altri sassi. Altre storie.

Enrico Galiano

Il peggior peccato contro i nostri simili non è l’odio ma l’indifferenza: questa è l’essenza dell’inumanità .

George Bernard Shaw

Arriva un momento della vita in cui prendi coscienza che lo schifo nel comportamento altrui può raggiungere livelli infiniti. In quel momento i tuoi nervi sono intrecciati in un groviglio da guerriglia, ma poi riflettendoci ti rendi conto che una vittoria in tasca ce l’hai già : non sei come loro.

Giorgio Stella

Potrebbe accadere un miracolo più grande di riuscire a guardare attraverso gli occhi degli altri anche solo per un istante?

Henry David Thoreau

E mentre ascolti questo disco, spero che ripenserai non alle cose brutte, ma alle belle. A ciò che è stato, non a quello che avrebbe potuto essere. Al tempo che trascorremmo insieme, non a quello in cui fummo separati. Ma, soprattutto, spero che penserai a me.

Jamie Ford – Il gusto proibito delle zenzero

L’amore che nasce di colpo è il più lungo a guarire.

Jean de La Bruyère

Mi piacerebbe vivere come lo scorrere di un fiume, portato dalla sorpresa del suo stesso svolgersi.

John O’Donohue

Si dava degli ottimi consigli, però poi li seguiva raramente.

Lewis Carroll

Mi fanno paura le persone che hanno una grossolana idea del male.
“Non ho ucciso nessuno.”
“Non ho rubato.”
“Non ho violentato.”
E intanto una infinita catena di bugie, critiche, malignità  hanno ucciso, ferito, umiliato e reso insicuro chi aveva bisogno di gentilezza, sostegno e amore.

Linda Valentinis

Niente arriva di colpo. Tutto nasce piano piano un giorno. Per caso, per sbaglio, per negligenza. Una piccola goccia. Un freddo soffio. Un presentimento fugace. Una sensazione che non tace. Un dubbio che rode. Una azione che smaschera. Una parola che stona. Una assenza non casuale. Niente arriva già  alluvione. Già  tornado. Già  delusione. Tempo prima qualcosa e qualcuno per primo ha dato inizio al disastro. Al cambiamento. Alla fine.

Linda Valentinis

Chi non intende i silenzi, non intende neppur le parole.

Niccolò Tommaseo

A volte si cammina per andare da qualche parte, a volte si cammina e basta. E si continua a camminare finché la nebbia non si dirada, finché non abbiamo analizzato da tutte le angolazioni possibili il pensiero che ci martella il cervello.

Nicolas Barreau – Gli ingredienti segreti dell’amore

La sensibilità  è come un’allergia. Quello che a molti scivola sulla pelle, alle persone sensibili crea increspature nell’anima.

Paola Felice

Non credi anche tu che il significato della vita sia semplicemente la passione che un giorno invade il nostro cuore, la nostra anima e il nostro corpo e che, qualunque cosa accada, continua a bruciare in eterno, fino alla morte? E non credi che non saremo vissuti invano, poiché abbiamo provato questa passione?

Sà¡ndor Mà¡rai – Le braci

Ti ho desiderato così tanto che adesso non reggi più il confronto con i miei sogni.

Sofia Longoni

Ti sei innamorato dei miei fiori, ma non delle mie radici. Così quando è venuto l’inverno, non hai saputo cosa fare, e non hai aspettato la mia nuova primavera.

Ysabeau Dennis

Mary Shelley

“Miserabile!” dissi. “E’ bene che tu venga qui a piangere sulla desolazione che tu stesso hai provocato. Tu getti una torcia accesa su un gruppo di case e, quando sono distrutte, siedi fra le rovine e ti lamenti del tuo peccato. Miserabile ipocrita! Se colui che tu piangi vivesse ancora, ancora sarebbe l’oggetto, ancora sarebbe la preda della tua vendetta. Non è pietà  quella che tu senti; tu piangi solo perché la vittima della tua malignità  si è sottratta al tuo potere”

Frankenstein

Anonimo

La sensibilità  è una forma di intelligenza, inutile spiegarla a chi ne è privo.

Anonimo

Ho visto persone volersi talmente bene che ora neanche si parlano più.

Anonimo

Diventare un adulto è senza dubbio il desiderio più stupido che potessi avere da bambino.

Anonimo

Amo le persone che ricordano i dettagli.
Le grandi cose se le ricordano tutti.

Anonimo

Quando è scomparso?
Il dolore? Mai. Si è solo nascosto dietro ad altre cose.

Anonimo

L’unica verità  è la realtà .

Anonimo

Il ponte più difficile da attraversare è il ponte che separa le parole dai fatti.

Anonimo

Andateci piano con le belle parole perché poi arriva il momento di dimostrarle.

Anonimo

Le persone migliori che ho conosciuto non mi hanno mai fatto promesse, ma io so che le hanno mantenute.

Anonimo

Fa male tanto quanto ha fatto bene in precedenza.

Anonimo

Chi ha toccato il paradiso, potrebbe poi contentarsi della vita di tutti i giorni?

Anonimo

Comincerà  a sentire la tua assenza quando si renderà  conto di quanto bene gli facevano le tue attenzioni.

Anonimo

Non ti auguro il peggio, non ti lancio maledizioni, ma ti auguro di sentire la mia mancanza fin dentro le ossa. Di voltarti perché convinto di aver sentito la mia voce, di rileggere i messaggi. Ti auguro di girarti a cercare la mia risata nella folla e la mia mano dentro la tua. Ti auguro di sentire la mia mancanza tanto da sentire il respiro mancarti per qualche istante. Questo ti auguro.

Lev Tolstoj

Tutte le famiglie felici si somigliano; ogni famiglia infelice è invece infelice a modo suo.

Anna Karenina

Quell’espressione fanciullesca, insieme con la sottile grazia della figura, formavano un insieme di bellezza ch’egli poteva facilmente capire: ma quello che in lei lo colpiva sempre in modo inaspettato era lo sguardo dolce, tranquillo, sincero e specialmente poi il suo sorriso che lo trasportava sempre in un mondo incantato, dove si sentiva intenerito, raddolcito, come si sentiva nei giorni della sua prima infanzia.

Anna Karenina

Tutto era illuminato da lei. Ella era il sorriso che dava luce a tutto d’intorno. “Davvero potrò scendere lì sul ghiaccio, avvicinarmi a lei?” Pensò. Il luogo dove ella era gli sembrò un luogo sacro, inaccessibile, e ci fu un momento in cui egli fu quasi per andarsene, tanta paura gli era venuta. Dovette fare uno sforzo su se stesso e considerare che vicino a lei camminava gente d’ogni specie, che anch’egli poteva andar lì a pattinare. Egli scese, rifuggendo dal guardarla a lungo, come si fa col sole, ma la vedeva, come il sole, senza guardarla.

Anna Karenina

Capì che, non solo ella gli era vicina, ma che ora non sapeva più dove finiva lei e dove cominciava lui.

Anna Karenina

No, non ti libererai e non diventerai un altro, resterai quello che sei: con i dubbi, il continuo malcontento di te stesso, gli sterili tentativi di perfezionamento, le ricadute e l’eterna attesa d’una felicità alla quale non sei destinato e che non puoi conseguire.

Anna Karenina

Ma in lei c’era qualcosa che la metteva al di sopra del suo ambiente: in lei c’era lo splendore di un brillante autentico in mezzo a brillanti falsi. Questo splendore le veniva dagli occhi bellissimi e veramente misteriosi. Lo sguardo stanco e nello stesso tempo appassionato di quegli occhi colpiva per la sua assoluta schiettezza. Guardandola negli occhi pareva leggere nella sua anima, e conoscerla significava amarla.

Anna Karenina

Volevo solo dire che le idee che hanno enormi conseguenze sono idee semplici. E l’idea mia è tutta qui: se le persone viziose sono tutte quante collegate tra loro e appunto perciò costituiscono una forza, allora basterà  che le persone oneste facciano anche loro altrettanto. È così semplice.

Guerra e pace

“Non avrei mai creduto a chi mi avesse detto che sarei stato capace di amare così,” disse il principe Andrej, “È un sentimento del tutto diverso da quello che ho provato in altri tempi. Il mondo intero per me è diviso in due metà, adesso: una è lei e lì è riposta tutta la felicità, la speranza, la luce; l’altra metà è tutto il resto; e dove lei non c’è tutto è desolazione e tenebre.”

Guerra e Pace

Il valore della parola

Sono uno dei tanti fortunati ad avere conosciuto il quartetto dei miei nonni.
Persone private dell’uso intensivo della tecnologia così come la conosciamo adesso.
Non avevano idea di cosa fosse uno smartphone, un social, un tablet e a malapena hanno sentito parlare di computer.
Loro sono nati e vissuti in un periodo fatto di lavoro manuale, famiglia e preghiera.
Cresciuti con l’idea di non dover gettare nulla – tutto doveva essere riparato -, fosse stato un oggetto, uno stato d’animo, un rapporto.
Non firmavano contratti per qualsiasi cosa, e se ci fosse stata la necessità  di suggellare un accordo, bastava una stretta di mano seguita dal classico:
“hai la mia parola”.
Quel gesto, quel rituale assumeva un valore maggiore rispetto alle più disparate firme autografe fatte in presenza del notaio.
Avete presente il notaio?
L’uomo elegante ed austero, seduto comodo sulla sua poltrona di pelle nera, con i gomiti poggiati sui braccioli.
Protetto dalla sua scrivania di legno massiccio intarsiato e circondato da librerie colme di tomi impolverati.
Tutto costruito, studiato e immaginato per dare l’impressione di maestosità  e ufficialità .
Scusate la digressione, ma immaginare il notaio è stato per me un passaggio obbligato.
Torniamo a noi, alla stretta di mano ed al:
“hai la mia parola”.
Mantenere quell’impegno era un obbligo, conversazioni del tipo:
“…non può essere fatto perché mio padre aveva dato la sua parola prima di morire”,
non erano così insolite.
Poi qualcosa è cambiato.
Siamo arrivati noi o la generazione prima della nostra.
Il lavoro duro e manuale lo abbiamo sostituito con gli anni passati sui banchi di scuola, con lo studio, il progresso, la comodità  e tutto ciò che oggi conosciamo e usiamo.
Abbiamo, allo stesso modo, cominciato a non fidarci degli altri, abbiamo sentito la necessità  di riesumare e usare il vecchio motto:
“verba volant scripta manent”.
La parola, la stretta di mano, una volta tanto vincolante, oggi ha perso il valore avuto qualche lustro fa.
Per dare alla parola una certezza di durata nel tempo è necessario firmare.
Ahimè ormai se non è controfirmata dal notaio nessuna affermazione, promessa o richiesta di fiducia ha alcun valore.
Valore e tempo, un binomio indissolubile, due fratelli siamesi, uno influenza l’altro, se manca uno l’altro cessa di esistere, automaticamente.
Oggi tutto ha un tempo prestabilito.
Tutto ha una scadenza.
Tutto ha un valore limitato nel tempo.
Niente è più duraturo.
Le affermazioni:
“hai la mia parola, te lo prometto, fidati di me”,
una volta vincolanti, ora si accasciano al suolo esanimi dopo poche ore.
Parliamo, affermiamo, promettiamo, chiediamo fiducia con la stessa superficialità  con le quali si pubblicano le storie sui social – a tempo prestabilito. –
Scadute le ventiquattro ore perdono di valore, vengono dimenticate, cancellate, buttate nel secchio dell’immondizia.
La parola data, la stretta di mano pietra miliare dei rapporti tra le persone per decenni, ora è stata trasformata in un pugno di sabbia nelle mani di un bambino, se si è fortunati al massimo rimarrà  qualche granello tra le pieghe della mano.
Ci siamo trasformati nel popolo delle parole gettate al vento, delle promesse lanciate tra i bufali in corsa, della fiducia usata come modo di dire e non per il valore che dovrebbe avere.
Parole.
Non ne abbiamo mai usate così tante, ma ora non hanno peso, solidità , sicurezza.
Parole.
Oggi sono più leggere del vento e dall’aspetto e consistenza di una nuvola di fumo.
Parole.
Si ha a disposizione solo quell’attimo per vederle sfumare, scomparire, dissolvere, dimenticare.
Parole.
Consumate le prime sono immediatamente pronte le altre, ma non potremo afferrarle e stringerle come si fa con un abbraccio dato ad una persona importante, perché saranno già  morte.

Luciano de Crescenzo

I bei ricordi non scompaiono mai.
Nel peggiore dei casi si addormentano nei sotterranei dell’anima…
…salvo poi risvegliarsi all’improvviso quando sentono il motivo di una vecchia canzone.

Gypsy

Gypsy è una serie televisiva statunitense creata da Lisa Rubin per Netflix. La serie ha come protagonista Naomi Watts nei panni di una terapista che comincia una pericolosa relazione intima con la fidanzata di un suo paziente.

Voce fuori campo: Ho sempre pensato che fossero le persone stesse a determinare la propria vita, che fossimo noi al comando, ad imporci sul nostro futuro, con la facoltà  di scegliere il nostro partner, la nostra professione, con addosso la responsabilità  di prendere decisioni che plasmano la nostra vita. Eppure, c’è una forza più potente del libero arbitrio: il nostro subconscio.

Sotto i completi eleganti, dietro le porte chiuse, agiamo tutti spinti dagli stessi desideri, siano essi puri, oscuri o persino riprovevoli. Più si osserva una persona, più si capisce che nessuno di noi è davvero ciò che afferma di essere e, di fatto, nascosto nel profondo, si cela sempre un segreto: in realtà , potremmo rivelarci una persona diversa.

Incipit dell’episodio 1×1

Jean: Chi sei tu quando nessuno ti sta guardando?

L’avvocato del diavolo

L’avvocato del diavolo un film del 1997 diretto da Taylor Hackford e interpretato da Al Pacino nei panni di John Milton, Keanu Reeves interpreta Kevin Lomax e Charlize Theron è Mary Ann.

Milton: Avevi ragione su una cosa Kevin: io stavo osservando. Era più forte di me. Osservavo e aspettavo. Non potevo farne a meno. Ma non sono un burattinaio Kevin. Io non faccio succedere le cose. Non è così che funziona.
Kevin: Che cosa hai fatto a Mary Ann?
Milton: Libero arbitrio! È come l’ala della farfalla: una volta toccata, non si solleva più da terra. No. Io ho solo preparato la scena. I fili te li tiri da solo.
Kevin: Che cosa hai fatto a Mary Ann?
Milton: Una pistola? Qui?
Kevin: Ti ho chiesto che cosa hai fatto a mia moglie!
Milton: Beh. Su una scala da uno a dieci, nella quale dieci è l’azione più depravata del teatro sessuale conosciuta dall’uomo e uno la media normale del venerdì sera in casa Lomax io direi, senza peccare di immodestia, che Mary Ann ed io siamo arrivati più o meno a sette!

John: Io ho concluso. La vanità  è decisamente il mio peccato preferito. Kevin è elementare: la vanità  è l’oppiaceo più naturale. Non è che non ti importasse niente di Mary Ann, Kevin. E’ solo che tu eri un po’ più impegnato con un’altra persona, te stesso.

John: Voglio che tu sia te stesso. Lasciate che te lo dica figliolo: il senso di colpa è come un sacco pieno di mattoni, non devi fare altro che scaricarlo!
Christabella: Ehi lo so a cosa stai pensando, ci sono passata anche io, vieni qua, dai lasciati andare.
Kevin: No, non posso farlo.
John: Per chi è che ti incolli tutti quei mattoni, si può sapere? Dio? È così? Dio. Beh Kevin, ti voglio dare una piccola informazione confidenziale a proposito di Dio. A Dio piace guardare. È un guardone giocherellone, riflettici un po’. Lui da all’uomo gli istinti. Ti concede questo straordinario dono e poi che cosa fa? Te lo giuro che lo fa per il suo puro divertimento. Per farsi il suo bravo, cosmico spot pubblicitario del film. Fissa le regole in contraddizione, una stronzata universale. Guarda ma non toccare, tocca ma non gustare, gusta ma non inghiottire. E mentre tu saltelli da un piede all’altro lui che cosa fa? Se ne sta lì a sbellicarsi dalle matte risate! Perché? È un moralista! È un gran sadico!
È un padrone assenteista, ecco che cos’è! E uno dovrebbe adorarlo?! No, mai!
Kevin: Meglio regnare all’inferno che servire in Paradiso, non è così?
John: Perché no? Io sto qui col naso ben ficcato nella terra e ci sto fin dall’inizio dei tempi. Ho coltivato ogni sensazione che l’uomo è stato creato per provare! A me interessava quello che l’uomo desiderava e non l’ho mai giudicato! E sai perché? Perché io non l’ho mai rifiutato, nonostante la sua maledetta imperfezione. Io sono un fanatico dell’uomo! Sono un umanista.
Probabilmente l’ultimo degli umanisti. Chi sano di mente, Kevin, potrebbe mai negare che il XX° secolo è stato interamente mio? Tutto quanto Kevin! Ogni cosa! Tutto mio! Sono all’apice, Kevin. È il mio tempo questo. È il nostro tempo.

John: Un brutto vizio quello di consigliare. Ma mi permetti un suggerimento? È una cosa che riguarda la tua pettinatura, puoi anche ignorarlo.
Mary Anne: No, coraggio, che c’è non le piace?
John: No, mi piace molto, è bellissima, e che… non ti appartiene, tu sei troppo viva per la permanente, non ti dona. Tirateli un po’ su. Fallo, vediamo che succede.
Mary Anne: Adesso, qui, lei vuole che mi tiri su i capelli.
John: È così tremendo? Lo farei io, ma se lo facessi, tutti quelli che ci guardano facendo finta di niente, penserebbero che stiamo scopando o qualcosa del genere. Ti prego.
Mary Anne: Come vuole.
John: È bello aver ragione. Sei stupenda. Ti devi tagliare i capelli.
Mary Anne: Dice sul serio?
John: Le spalle di una donna sono gli avamposti della sua mistica, e il suo collo, se è viva, ha tutto il mistero di una città di confine, di una terra di nessuno, è il conflitto tra la mente e il corpo. Vedi, il tuo colore naturale darebbe risalto ai tuoi occhi.

Jane Austen

Ritratto di Jane Austen

Perché aspettiamo per qualsiasi cosa? Perché non afferriamo immediatamente il piacere? Quante volte la felicità viene distrutta dalla preparazione, stupida preparazione.

Emma

Ho lottato invano. Non c’è rimedio. Non sono in grado di reprimere i miei sentimenti. Lasciate che vi dica con quanto ardore io vi ammiri e vi ami. Mi avete stregato anima e corpo e vi amo, vi amo, vi amo e d’ora in poi non voglio più separarmi da voi.

Orgoglio e pregiudizio

Sono poche le persone che amo veramente e ancora meno quelle di cui penso bene. Più conosco il mondo, più ne sono scontenta; ogni giorno conferma la mia opinione sull’incoerenza degli esseri umani e sull’impossibilità  di fare affidamento su ciò che sembra meritevole o sensato.

Orgoglio e pregiudizio

Così si sentiva umiliata e afflitta e piena di rimorsi, pur non sapendo precisamente neanche lei per cosa. Cominciava a desiderare la stima di lui, ora che non ci poteva più sperare: avrebbe voluto avere sue notizie, ora che non c’era più probabilità di averne. Ebbe la certezza che con lui sarebbe stata felice, ora che non era più probabile che si incontrassero.

Orgoglio e pregiudizio

Non posso più ascoltare in silenzio. Devo parlarvi con i mezzi che ho a disposizione. Mi straziate l’anima. Sono metà  in agonia e metà  pieno di speranza. Ditemi che non è troppo tardi, che quei preziosi sentimenti non sono svaniti per sempre. Mi offro di nuovo a voi con un cuore ancora più vostro di quando lo avete quasi spezzato la prima volta otto anni e mezzo fa. Non osate dire che un uomo dimentica più presto di una donna, che il suo amore ha una fine più prematura. Non ho amato altri che voi. posso essere stato ingiusto, debole e pieno di risentimento, ma mai incostante.

Persuasione