L’attimo fuggente

L’attimo fuggente (Dead Poets Society) è un film del 1989 diretto da Peter Weir e con protagonista Robin Williams.

Prof. John Keating: “Continuate a strappare, ragazzi. Questa è una battaglia, una guerra e le vittime sarebbero i vostri cuori e le vostre anime. Grazie mille, Dalton. Armate di accademici, che avanzano misurando la poesia, no, non lo permetteremo, basta con i J. Evans Prichard. E ora, miei adorati, imparerete di nuovo a pensare con la vostra testa, imparerete ad assaporare parole e linguaggio. Qualunque cosa si dica in giro, parole e idee possono cambiare il mondo. Quello sguardo negli occhi di Pitts dice che la letteratura dell’Ottocento non c’entra con le facoltà di economia e di medicina, vero? Può darsi. E lei, Hopkins, è d’accordo con lui e pensa: “Eh sì, dovremmo semplicemente studiare il professor Prichard, imparare rima e metrica e preoccuparci di coltivare altre ambizioni”. Ho un segreto da confessarvi, avvicinatevi, avvicinatevi! Non leggiamo e scriviamo poesie perché è carino, noi leggiamo e scriviamo poesie perché siamo membri della razza umana e la razza umana è piena di passione. Medicina, legge, economia, ingegneria, sono nobili professioni, necessarie al nostro sostentamento, ma la poesia, la bellezza, il romanticismo, l’amore, sono queste le cose che ci tengono in vita. Citando Walt Whitman: “O me o vita! Domande come queste mi perseguitano. Infiniti cortei di infedeli, città gremite di stolti, che v’è di nuovo in tutto questo? O me o vita! Risposta: Che tu sei qui, che la vita esiste e l’identità, che il potente spettacolo continua e che tu puoi contribuire con un verso”. “Che il potente spettacolo continua e che tu puoi contribuire con un verso”. Quale sarà il tuo verso?”

Prof. John Keating: Un uomo non è molto stanco è esausto, e non usate molto triste usate, su avanti Overstreet non dorma;
Overstreet: affranto?
Prof. John Keating: Esatto è affranto. Il linguaggio si è sviluppato con uno scopo e cioè di? forza Enderson, allora è un uomo o è un’ameba? Vediamo, Perry?
Perry: eh di comunicare?
Prof. John Keating: No, di rimorchiare le donne. Oggi parleremo di William Shakespeare. Lo so alcuni di voi preferirebbero sedersi sulla poltrona del dentista, ma noi parleremo di Shakespeare come di un tale che ha scritto cose molto interessanti. Voi avete visto Shakespeare recitato più o meno così: Oh Tito porta il tuo amico con te; ma chi l’ha visto fatto da Marlon Brando sa che Shakespeare può essere diverso: amici, romani, concittadini, prestatemi orecchio, e cercate di immaginarvi John Wayne che fa: Beh cos’è un coltello quello che vedo di fronte a me? Cane signore? Eh no oggi no, guardi che un cane fa bene ogni tanto sa? Uno può fare un pasto completo a base di cane. Si comincia con crudi-tè di dalmata, si continua con cocker flambè e per dessert un pechinese al pepe rosa. Come stuzzicadenti usare le code. Perché sono salito quassù? Chi indovina?
Perry: Per sentirsi alti?
Prof. John Keating: No. Grazie per aver partecipato. Sono salito sulla cattedra per ricordare a me stesso che dobbiamo guardare le cose da angolazioni diverse. E il mondo appare diverso da quassù. Non vi ho convinti? Venite a vedere voi stessi. Coraggio, è proprio quando credete di sapere qualcosa, che dovete guardarla da un’altra prospettiva, anche se può sembrarvi sciocco o assurdo, ci dovrete provare. Ecco, quando leggete, non considerate soltanto l’autore, considerate quello che voi pensate. Figlioli, dovete combattere per trovare la vostra voce. Più tardi cominciate a farlo, più grosso è il rischio di non trovarla affatto. Thoreau dice: molti uomini hanno vita di quieta disperazione. Non vi rassegnate a questo! Ribellatevi! Non affogatevi nella pigrizia mentale. Guardatevi intorno! Ecco così bravo Crispy, così. Osate cambiare. Cercate nuove strade.

Il miglio verde

Il miglio verde (The Green Mile) è un film del 1999 prodotto, scritto e diretto da Frank Darabont, con protagonisti Tom Hanks e Michael Clarke Duncan. Il film é tratto dal romanzo omonimo di Stephen King, pubblicato nel 1996.

John Coffey: Ciao capo
Paul Edgecombe: Ciao John, sai già  che ci stiamo avvicinando ormai, mancano un paio di giorni. Vorresti qualcosa di speciale per cena quella sera? Possiamo rimediarti più o meno di tutto.
John Coffey: Mi piacerebbe un arrosto e le patate al forno con la salsa, dell’ocra, magari anche un po’ di quella buona focaccia che fa tua moglie se non le dispiace.
Paul Edgecombe: Non vorresti parlare con un prete qualcuno con cui dire una piccola preghiera.
John Coffey: Non voglio nessun prete, tu puoi dire una preghiera se vuoi.
Paul Edgecombe: Io? Immagino di si se fosse necessario. John, devo chiederti una cosa molto importante ora.
John Coffey: So cosa mi vuoi chiedere, non c’è bisogno di dirlo.
Paul Edgecombe: No, devo farlo, devo chiedertelo. John, dimmi cosa posso fare per te. vuoi che ti faccia uscire di qui? Eh? Che ti lasci scappare? Vedi fin dove puoi arrivare?
John Coffey: Perché faresti una cosa tanto stupida?
Paul Edgecombe: Quando sarò al cospetto di Dio Padre, il giorno in cui mi giudicherà , e mi chiederà  perché mai io ho ucciso uno dei suoi veri miracoli viventi. Che cosa gli potrò rispondere? Che era il mio mestiere? Il mio mestiere.
John Coffey: Tu devi dire a Dio Padre che hai fatto una gentilezza. Lo so che soffri e ti preoccupi, te lo sento addosso, ma adesso però la devi smettere. Io voglio farla finita una volta per tutte, davvero. Sono stanco, capo. Stanco di andare sempre in giro solo come un passero nella pioggia. Stanco di non poter mai avere un amico con me che mi dica dove andiamo, da dove veniamo e perché. Sono stanco soprattutto del male che gli uomini fanno agli altri uomini. Sono stanco di tutto il dolore che io sento, ascolto nel mondo ogni giorno, ce n’è troppo per me. È come avere pezzi di vetro conficcati in testa sempre continuamente. Lo capisci questo?
Paul Edgecombe: Si John, credo di si.

Paul Edgecombe: A volte e all’improvviso, il passato ti ripiomba addosso che tu lo voglia o no. È sciocco.

A beautiful mind

A Beautiful Mind è un film del 2001 diretto da Ron Howard, dedicato alla vita del matematico e premio Nobel John Forbes Nash jr., interpretato da Russell Crowe.

John Nash: Ho sempre creduto nei numeri. Nelle equazioni e nella logica che conduce al ragionamento. Ma dopo una vita vissuta in questi studi, io mi chiedo: cos’è veramente la logica? Chi decide la ragione? La mia ricerca mi ha spinto attraverso la fisica la metafisica, l’illusione e mi ha riportato indietro. Ed ho fatto la più importante scoperta della mia carriera. La più importante scoperta della mia vita. È soltanto nelle misteriose equazioni dell’amore che si può trovare ogni ragione logica. Io sono qui stasera solo grazie a te. Tu sei la ragione per cui io esisto. Tu sei tutte le mie ragioni. Grazie.