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Oggi faccio i conti con i ricordi. Quei maledettissimi attimi di vita incapaci di rimanere confinati in un angolo buio. Troppo vivi per recitare la parte dei morti.

Ti dicono: amo il tuo cuore e poi lo lasciano cadere a terra per godersi lo spettacolo dei vederlo frantumare in milioni di piccoli pezzi.

Chiudo gli occhi come quel giorno in cui ho capito di essere stato accecato dal buoi della sua indifferenza.

Sei andata via senza che io mi accorgessi di non aver più un cuore da consolare.

Vedo litigare i ricordi con l’istinto di sopravvivenza.

Ci siamo amati così tanto e intensamente che adesso non ci parliamo più.

Trattare male una persona in nome della verità  è una delle più grandi ipocrisie.

Un giorno pieno di tristezza è un giorno in cui si ha la possibilità  di abbracciare la propria anima e sussurrarle: ci sono io con te.

So chi sono, ma non cosa sarei stato se non fossi diventato me stesso.

Ho sorpreso un sogno nel cassetto venir fuori dal suo nascondiglio. Gli ho chiesto se fosse uscito per realizzarsi. Mi ha risposto: È il sogno di un altro custodito dentro di te.